mercoledì 26 dicembre 2012

Pensare con i piedi/ David Le Breton

"Il sentiero, così come la strada, è un ricordo inciso nel vivo della terra, che si esprime nelle nervature del suolo, dell'infinita serie di viandanti che hanno frequentato i luoghi nel corso del tempo, una sorta di legame solidale che unisce le generazioni attraverso il paesaggio. La firma infinitesimale di ogni passante vi è inscritta, seppure indiscernibile.[...] Una strada di terra e un sentiero hanno uno spessore di vita, condensano una umanità o un'animalità tangibili: orme di piedi umani, di cavallo, di mucca e così via; pozzanghere di pioggia, tappeti di neve, erbe alte, ortiche."
David Le Breton, Il mondo a piedi, Feltrinelli

sabato 15 dicembre 2012

Un escursionista nel metrò di Parigi

Mappa metrò di Parigi
Il metrò è un luogo senza un luogo. Camminare nel metrò è camminare sottoterra. E' un camminare di servizio. Un transito da un non luogo ad un altro non luogo. Gli sguardi sono fissi alla meta, al prossimo bivio per scegliere dove andare. Camminare nel metrò è come muoversi in un labirinto dove il proprio destino è affidato a un filo colorato di linee, a nomi di capolinea. Non valgono punti cardinali, non c’è sole o costellazioni a orientare il passo. A cosa serve una bussola in un metrò? L’orientamento è visivo e nominale. Dipende dalla mappa mentale che ci siamo costruiti con il tempo, con i passaggi, con i pochi punti di riferimento che troviamo sul cammino. Cosa succederebbe  se una mano fatale, in una notte di follia, cambiasse le indicazioni nei principali nodi di questo immenso  reticolo in cui si muove un impetuoso flusso vitale? Sarebbe un caos di vite, una fonte di inedite coincidenze, di default esistenziali e professionali, di nuovi inizi, di improvvisi e totali smarrimenti. Possibile? Forse questa è la vera ragione delle tante, troppe telecamere che controllano ogni angolo di questi sotterranei.

mercoledì 5 dicembre 2012

Questo è un luogo... il Rombiciaio

Questo è un luogo... è un gioco che faccio e che ognuno può fare con le proprie percezioni  del paesaggio in cui si trova immerso. E' molto semplice: basta avere carta, penna, voglia di camminare e i sensi e la mente aperti a ciò che ci circonda. Alla fine della giornata la pagina ci restituisce una piccola mappa emotiva del luogo che abbiamo visitato. Leggete ciò che avete scritto a casa a voi stessi o a qualcun'altro e il gioco è fatto. Sentirete che il luogo rivive con il sapore particolare della distanza, della sua giovane memoria, delle scelte implicite ed esplicite di ciò che avete trascritto, delle reazioni di chi ci ascolta. E' solo un gioco ma nel suo piccolo è un modo per fare paesaggio. 

Il Rombiciaio
Il Rombicciaio
Questo è un luogo dove i faggi crescono appaiati.
Dove il vento soffia forte ma non fa paura.
Dove scrivere appoggiati ad un tavolaccio e ad una panca che ha scritto sullo schienale "Comunità Montana"  e sentire tutto ciò come una cosa vera.
Dove i pensieri si zittiscono e la natura parla il linguaggio dei suoni.
Dove il sole macchia di giallo il verde del prato.
Dove viene in mente Mario e il suo andare nel bosco senza lasciare tracce. Dove ho messo via il cellulare.

lunedì 3 dicembre 2012

L’escursione: Giro dei 5 Cimiteri dell'Altopiano

Cimitero austriaco Moschiag 3
Questo è un percorso nel paesaggio della memoria della Grande Guerra. Dai cimiteri austriaci Galmarara e Moschiag, a quello italiano dei soldati sardi della Brigata Sassari di Emilio Lussu, alle postazioni in trincea di Crocetta Zebio sulla conca verde di Asiago. La natura riesce a stento ad alleviare il senso di sofferenza al pensiero degli uomini in guerra che prende il fiato che accompagna il passo.  Ogni paese coltiva la memoria dei suoi morti in guerra in modo diverso. C'è chi come noi lo fa sotterandoli due volte in  ossari monumentali e chi, come le popolazioni del nord, affida ad una radura in un bosco di abeti rossi, ad una pietra, ad una croce piantata nella terra un ricordo intimo, profondo, naturalmente umano.

Percorso: Bivio Croce del Francese (mt. 1393) – Cimitero austriaco Galmarara (mt. 1445)  – Cimiteri Moschiag 1 e 2 (mt. 1486) – Cimitero Moschiag 3 (mt. 1513) – Bivacco Stadler (mt. 1605) – Cimitero Brigata Sassari (mt 1600) - Mina di Scalambron (mt. 1677) – Crocetta di Zebio (mt. 1708) – Casara Zebio Pastorile (mt. 1706) – Casara Zingarella (mt. 1706) – Malga Galmarara (mt. 1614) – Bivio Croce del Francese (mt. 1393). Durata: 5h. Sentieri: CAI 833 fino a Bivacco Stadler, CAI 832 fino a Casara Zebio Pastorile, Sentiero della Pace fino a Malga Zingarella, strada forestale fino a Croce del Francese . Periodo: maggio - ottobre. Note tecniche: visite ai luoghi dell'Ecomuseo della Grande Guerra delle Prealpi Vicentine . Punti di appoggio: Bivacco Stadler - Bivacco dell'Angelo - Malga Monte Zebio. Cartografia: Sentieri Altopiano dei Sette Comuni – Sezioni Vicentine CAI – 1:25.000 foglio Nord . Vitto e alloggio: Malga Galmarara tel. 0424.462177 – cell. 3387351751

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sabato 1 dicembre 2012

La regola secondo Tiziano

In questi giorni si fa un gran parlare di regole. Ognuno le tira dalla propria parte come fossero di gomma elastica. E in questo assordante rumore di fondo viene una gran voglia di uscire di casa a fare una passeggiata. Sentire il primo freddo dell'inverno, la pioggia che bagna il viso e tenere nei passi e nei pensieri queste sagge parole:
"La regola secondo me è: quando sei a un bivio e trovi una strada che va in su e una che va in giù, piglia quella che va in su. È più facile andare in discesa, ma alla fine ti trovi in un buco. A salire c’è più speranza".

Tiziano Terzani, La fine è il mio inizio

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