venerdì 30 agosto 2013

Poetare con i piedi / Seamus Heaney


L'uomo con il feltro floscio
Tutto scorre. Anche in un uomo solido,
pilastro di sé e del proprio mestiere,
con tanto di scarponi gialli, bastone, feltro floscio in testa,


possono spuntare le ali ai piedi e farlo lesto,
come un dio da fiera, da erma, bivio o stradone,
patrono di viandanti e psicopompo.

“Sul battello cerca uno col bastone di frassino”,
disse mio padre a sua sorella che partiva
per Londra, “stagli vicino tutta la notte

e sarai in salvo”. Che scorra, scorra pure
il viaggio dell’anima con la sua guida,
ed i misteri di intermediari col bastone!

Seamus Heaney, poeta ed esploratore dei bogs irlandesi alla ricerca dell'humus dell'umanità. L'uomo con il bastone di frassino ci ha lasciato oggi. 

martedì 27 agosto 2013

Ogni caduto somiglia a chi resta

I Persiani al Cimitero di Guerra Germanico
Camminando da Barbiana a Monte Sole, nei pressi del Passo della Futa, a 954 mt s.l.m., capita di attraversare un pezzo di Germania in pieno Appennino tosco-emiliano. E’ il Cimitero di Guerra Germanico Futapass costruito nel 1969 su 12 ettari di collina messi a disposizione gratuitamente dallo Stato Italiano sulla base di un accordo con la Repubblica Federale di Germania e in uso perpetuo al Volksbund Deutsche Kriegsgräberfürsorge, l’organizzazione umanitaria tedesca che da decenni si è assunta il compito di ritrovare le spoglie di oltre tre milioni di soldati tedeschi morti nella Seconda guerra mondiale, di dare loro dimora in cimiteri come questo, sparsi in tutto il mondo, e di coltivare, soprattutto presso i familiari e le giovani generazioni, la loro memoria secondo il motto: “Riconciliazione sulle tombe – lavoro per la Pace”. Alcuni numeri descrivono questo luogo: 31229 caduti dei 110.000 soldati tedeschi morti sul fronte italiano e in particolare sulla Linea Gotica; 72 settori disegnano rettangoli sui morbidi pendii erbosi della collina su cui sono posate 16.000 lastre di granito grigio e su ognuna di esse sono scolpiti i nomi di due soldati. In alcuni casi invece una sola parola: unbekannte, sconosciuto.

venerdì 23 agosto 2013

Sane, Giuliano!

Arrivando a Malga Antola di Sopra
“Dai un calcio al mondo e vieni quassù” . Questa frase accoglie chi arriva alla Malga Antola dopo lo salita da Plenta ed è dipinta con la vernice rossa a pennellate spesse lungo il bordo della fonte davanti alla stalla. Val d’Antola è un angolo della Val Visdende che è un angolo del Comelico, che è un angolo del Cadore e in questa geografia ad angoli concentrici ci si sente al sicuro, in una piega della terra, lontano da quel mondo e viene naturale accogliere l’invito a fermarsi quassù a pensare un po’. E’ con questo calcio al mondo che il malgaro Giuliano Casanova Borca della Regola di Cortalissoio combatte contro la crisi economica e l’endemico impoverimento della montagna, con questa malga di quota e con la Malga Pra’ Marino più a valle.  E’ per questo che con un sorriso sornione mi chiede come vanno le cose giù con Berlusconi, come se fossero vicende di un altro paese, che non lo riguardano.

giovedì 22 agosto 2013

Nel volto del Barba


Il Barba
“Un incontro è un’occasione di conoscenza reciproca tra almeno due persone che si ritrovano  volontariamente o casualmente, in un luogo.” Così recita la voce di un dizionario.
La nostra vita quotidiana è costellata di incontri. Nella vita professionale sono oggetto di una organizzazione a volte attenta e meticolosa al cui centro sta un obiettivo, un risultato più o meno esplicito;  dove le persone che incontriamo sono interlocutori da conoscere o da convincere, ruoli da rispettare; dove il luogo, nella migliore delle ipotesi, è una scenografia  da allestire perché l’incontro sia efficace, il risultato sia centrato, l’utile garantito.
Quando si è in cammino invece gli incontri fanno parte molto spesso della categoria dell’imprevisto. Danno ad una escursione il sapore dell’avventura, il gusto di una esperienza autentica, il significato di un dono inatteso e gratuito, l’occasione di uno scambio di esistenze. Anche in questo caso però per fare un incontro occorrono un luogo e almeno due persone.
Lungo il cammino da Barbiana a Monte Sole è l’incontro che fa il luogo e ancora di più lo fa la memoria dell’incontro. E’ così che Mendicanti, da anonima località geografica di Monzuno, diventa il luogo dove dodici persone hanno incontrato sul loro sentiero Il Barba.

domenica 18 agosto 2013

Scrivere con i piedi/ Giovanni Cenacchi

Giovanni Cenacchi sul Corno alle Scale
"Passeggiare, scrivere. Non si può raccontare una passeggiata subito dopo la fine del sentiero. Succede così: gli incontri, i panorami, e persino il proprio umore risaltano più vivi soltanto più tardi, magari dopo qualche giorno. Bisogna aspettare e saper dimenticare, aspettare che le cose tornino e finalmente esistano.


E' forse perchè una passeggiata è già un racconto, la linea di una narrazione, una prosa in cui però sono indivisi lettura e scrittura."

Giovanni Cenacchi camminatore ancora troppo inedito
in I monti orfici di Dino Campana - Un saggio, dieci passeggiate

giovedì 8 agosto 2013

Parlare con i piedi/ Gustave Flaubert

Zaini senza spalle
"Esistono cammini senza viaggiatori.
Ma vi sono ancor più viaggiatori 
che non hanno i loro sentieri."
Gustave Flaubert
scrittore e camminatore 
nei campi e lungo i greti,
 in una lettera a Louise Colet

Fotografia: Dulcamara a Settefonti nel

mercoledì 7 agosto 2013

martedì 6 agosto 2013

Una tribù che corre e un popolo che cammina

Sentiero dopo il passaggio di motociclette
E' di oggi la notizia che la nuova legge regionale emiliano romagnola sulla rete escursionistica, salutata mesi fa come una importante conquista per chi cammina in questo territorio, che ha una rete diffusa di sentieri, al momento della sua approvazione finale ha riservato amare sorprese. La paventata lobby dei motociclisti ha fatto sentire il suo peso, soprattutto economico, ed ha strappato un articolato che rimanda alle decisioni dei singoli sindaci il divieto di transito sui sentieri da parte dei mezzi a motore, anche attenuando i limiti imposti dalla preesistente normativa forestale. Ad alcuni passi avanti quindi ne corrisponde uno indietro, importante e significativo, che mette in luce la tradizionale debolezza sociale del camminatore e dell'escursionista, soggetto portatore di interessi tenui, difficili da fare pesare al tavolo delle decisioni politiche.