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Una sera speciale a Colle Ameno: il 25 luglio a settant’anni dalla caduta del fascismo, festeggiata come fece Papà Cervi, con una mangiata di
pastasciutta offerta dall’ANPI in nome di una memoria che non passa e di una fratellanza da venire.
Una grande e luminosa luna calante, l’imponente pino marittimo e la
facciata color mattone dell’Oratorio di S.Antonio fanno da cornice ad un prato
verde su cui alcuni ragazzi rincorrono un pallone, sordi ai richiami delle madri che escono
fuori di casa coprendosi il capo con il velo. Questo borgo, figlio di un’idea
illuminista di armonia tra uomo, natura e lavoro, divenuto campo di smistamento e prigionia dei nazisti, ospita oggi alloggi
popolari dove vivono alcune famiglie straniere con il loro figli, nati e cresciuti
in questo luogo, tra queste mura e su questo prato.