domenica 11 novembre 2012

Pensare con i piedi/ Eugenio Turri

"Ormai abbiamo tanti paesaggi della memoria o della nostalgia: i mass media ce ne propinano uno dopo l'altro, e la mobilità ci porta a viaggiare a costruire esperienze in territori sempre nuovi; [...] L'uomo di oggi vive un tempo disarticolato, sganciato dal tempo ciclico, naturale: il suo vissuto è molteplice, aperto, quindi il suo paesaggio della memoria può essere confuso, contradditorio, forse anche meno forte e appassionato. [...] Il diritto alla nostalgia ha dunque motivazioni sempre più fragili e forse è destinato a scomparire. Ci si può chiedere infatti se esso non sia altro che l'ultima forma di resistenza che l'uomo oppone alla morte, cioè alla sua scomparsa come individuo e come società, e se esso non debba perdere ogni giustificazione una volta che l'uomo abbia preso piena coscienza che la storia cammina con passi lentissimi ma inesorabili verso una direzione precisa."

Eugenio Turri, Il diritto alla nostalgia in Il paesaggio come teatro, ed. Marsilio

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