mercoledì 24 luglio 2013

Una neo tribù del camminare?

Camminare il fila indiana
Un recente articolo de Il Venerdì della Repubblica riporta gli esiti di una ricerca del Jfc sulla natura sempre più passionale e tribale del turismo italiano al punto da rendere legittimo domandarsi se anche l’escursionismo, nelle sue diverse manifestazioni, non sia toccato da questo fenomeno e non possa essere naturalmente inteso secondo la metafora come una tribù che cammina. "In mancanza di concetti costituiti e  capaci di rappresentare la realtà, dobbiamo saperci accontentare di metafore, di analogie, di immagini, tutte cose vaporose che sono mezzi meno cattivi per dire ciò che è" dice il sociologo Michel Maffesoli perché nell’era della rete, del postmoderno, della società liquida e del glocal nessuna definizione tiene la durata e la realtà sfugge alla comprensione umana, lasciando sempre più spesso le persone cercare il precario rifugio di un senso nella dimensione emotiva.
Secondo lo stesso Maffesoli, a seguito della crisi della rappresentanza politica e di un rapporto fortemente estraniante tra individuo e massa, i legami sociali vanno assumendo sempre più  la forma di un neo tribalismo, come unica dimensione entro cui le persone cercano esperienze comuni, significative e autentiche. Una neo tribù è un gruppo di persone fra loro diverse ma unite da una passione comune e condivisa in nome della quale possono svolgere azioni collettive intensamente vissute, anche se effimere; un gruppo vissuto come spazio non utilitaristico, in cui vengono scambiate emozioni e passioni, caratterizzato da un alto grado di volatilità partecipativa e da una strutturazione non rigida. Una neo tribù è una comunità emozionale, legata da una religione che più ancora che unire al divino, tiene unite le persone tra loro; una comunità di persone che dopo gli anni del dis-incanto, va alla ricerca di un re-incanto.
Avviene poi che le persone facciano parte di diverse tribù senza, eccessivi vincoli di appartenenza e di ruoli, perché le tribù stesse, grazie al web, sono parte di costellazioni di tribù anche lontane geograficamente tra loro. E’ così che molte persone fanno l’esperienza di un nuovo nomadismo tra tribù diverse, senza una direzione di marcia precisa se non quella della ricerca di un ben-essere, piuttosto che di un fare, di un produrre o di una realizzazione sociale. Di questi fenomeni non ha tardato ad accorgersi il mercato, sviluppando strategie di marketing tribale che sostengono e alimentano la nascita e lo sviluppo di neo tribù di prodotto per scopi di fidelizzazione commerciale.
Possiamo dire che anche il movimento escursionistico è interessato da tutto ciò? Possiamo parlare di una neo tribù del camminare

La fotografia è di Cristina Panicali

Nessun commento: