domenica 17 febbraio 2013

Il partigiano assoluto

Cinquant'anni senza Beppe Fenoglio
Domani saranno trascorsi cinquant'anni dalla morte di Beppe Fenoglio. Pochi lo stanno ricordando, pubblicamente, ma è stato uno dei più significativi scrittori italiani del secolo scorso e solo la morte a 41 anni ha impedito che la sua voce e la sua scrittura, unica e straordinaria, ci dessero altre opere importanti dopo Il Partigiano Johnny, Una questione privata, La malora, La paga del sabato e i racconti, i tanti racconti. Uno scrittore postumo per lo più. In vita fu un provinciale, come tanti dei migliori di questo nostro strano paese.  Un uomo profondamente immerso nel paesaggio delle Langhe di cui ha fatto un personaggio fondamentale dei suoi romanzi al pari di Johnny, Milton, Paco, Tek Tek, Tarzan, Pinin e tanti altri. Eccolo Beppe, nei panni di Milton:
"Milton era un brutto: alto, scarno, curvo di spalle. Aveva la pelle spessa e pallidissima, ma capace di infoscarsi al minimo cambiamento di luce o di umore. A ventidue anni, già aveva ai lati della bocca due forti pieghe amare, e la fronte profondamente incisa per l'abitudine di stare quasi di continuo aggrottato. I capelli erano castani, ma mesi di pioggia e di polvere li avevano ridotti alla vile gradazione del biondo  All'attivo aveva solamente gli occhi, tristi e ironici, duri e ansiosi, che la ragazza meno favorevole avrebbe giudicato più che notevoli. Aveva gambe lunghe e magre, cavalline, che gli consentivano un passo esteso, rapido e composto."
Beppe Fenoglio, Una questione privata

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