lunedì 4 febbraio 2013

Parlare con i piedi/ David Le Breton

In una foresta
"La percezione non è coincidenza con le cose, bensì interpretazione. Ogni uomo cammina in un universo sensoriale che è legato a ciò che la sua storia personale ha prodotto a partire dall'educazione che egli stesso ha ricevuto. Nel percorrere la medesima foresta, individui diversi sono sensibili a cose differenti. Vi è la foresta del cercatore di funghi e quella di chi ama le passeggiate, la foresta del fuggitivo, dell'indiano, del cacciatore, del guardiacaccia o del bracconiere, e quella degli innamorati e di coloro che ci si sono perduti; vi è la foresta degli ornitologi, ma anche quella degli animali o dell'albero, la foresta del giorno e quella della notte. Mille foreste nella stessa foresta, mille verità di un medesimo mistero che ci sfugge e si concede solo per frammenti. Non esiste una verità della foresta, bensì una moltitudine di percezioni a seconda delle prospettive, delle aspettative, della diversa appartenenza sociale e culturale. [...] L'antropologo non dimentica Andrè Breton, quando diceva che il mondo è una foresta di simboli, nella quale si cela un reale che si nutre della ricerca. Il ricercatore l'uomo del labirinto, sempre in cerca di un improbabile centro."
David Le Breton, Il sapore del mondo

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