Josè Saramago |
“La cosa più
abbondante sulla terra è il paesaggio. Anche se tutto il resto manca, di paesaggio
ce n'è sempre stato d'avanzo, un'abbondanza che solo per un miracolo
instancabile si spiega, giacché il paesaggio è senza dubbio precedente all'uomo
e nonostante ciò, pur esistendo da tanto, non è esaurito ancora.
Sarà perché costantemente muta: ci sono epoche dell'anno in cui il terreno è verde, altre giallo, poi marrone o nero. E anche rosso in certi luoghi, che è il colore dell'argilla o del sangue versato. Ma questo dipende da ciò che nel terreno si è piantato e si coltiva, o non ancora, o non più, oppure da quello che vi è nato naturalmente, senza mano d'uomo, e giunge a morte solo perché è arrivata la sua fine. […] Quanto paesaggio. Un uomo vi può girovagare tutta una vita e non trovarsi mai, se è nato smarrito. E gli sarà uguale di morire giunta la sua ora.”
Sarà perché costantemente muta: ci sono epoche dell'anno in cui il terreno è verde, altre giallo, poi marrone o nero. E anche rosso in certi luoghi, che è il colore dell'argilla o del sangue versato. Ma questo dipende da ciò che nel terreno si è piantato e si coltiva, o non ancora, o non più, oppure da quello che vi è nato naturalmente, senza mano d'uomo, e giunge a morte solo perché è arrivata la sua fine. […] Quanto paesaggio. Un uomo vi può girovagare tutta una vita e non trovarsi mai, se è nato smarrito. E gli sarà uguale di morire giunta la sua ora.”
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