Il Portule, la montagna di Mario, nella carta CAI |
“Chiunque,
o chi almeno sa leggere e scrivere, dovrebbe essere in grado di interpretare
una carta topografica e su questa distinguere e vedere la superficie
riprodotta. Prima di un’escursione, o anche di una semplice passeggiata, avanti
di muovere i primi passi, è sempre utile studiare il percorso, immaginarlo nei
dislivelli, nelle difficoltà e nelle distanze; pensare ai luoghi di sosta o di
riposo, pensare alle strade, alle mulattiere, ai sentieri che seguiremo; ai boschi
e ai pascoli; alle contrade, alle case o ai rifugi che incontreremo; alle
superfici nude, alle rocce, alle salite facili o difficili che affronteremo. Ma
una carta topografica
ben fatta è anche un meraviglioso libro di storia naturale. Oggi,
poi, che le moderne tecniche come la fotogrammetria aerea o da satellite
possono darci carte come quelle che consulteremo, ogni cosa appare immediata
anche a un occhio semplice ma attento, e sarà facile rintracciare un monte, una
sorgente, un bosco, una busa, un canalone, una quota, come dall’alto di un
uccello in volo. E poi, quando saremo ritornati a casa, anche a distanza di
tempo e di luoghi, riguardando la carta ci sembrerà di rivivere la nostra
escursione e di goderne ancora nel ricordo."
Mario
Rigoni Stern
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