venerdì 23 agosto 2013

Sane, Giuliano!

Arrivando a Malga Antola di Sopra
“Dai un calcio al mondo e vieni quassù” . Questa frase accoglie chi arriva alla Malga Antola dopo lo salita da Plenta ed è dipinta con la vernice rossa a pennellate spesse lungo il bordo della fonte davanti alla stalla. Val d’Antola è un angolo della Val Visdende che è un angolo del Comelico, che è un angolo del Cadore e in questa geografia ad angoli concentrici ci si sente al sicuro, in una piega della terra, lontano da quel mondo e viene naturale accogliere l’invito a fermarsi quassù a pensare un po’. E’ con questo calcio al mondo che il malgaro Giuliano Casanova Borca della Regola di Cortalissoio combatte contro la crisi economica e l’endemico impoverimento della montagna, con questa malga di quota e con la Malga Pra’ Marino più a valle.  E’ per questo che con un sorriso sornione mi chiede come vanno le cose giù con Berlusconi, come se fossero vicende di un altro paese, che non lo riguardano.
Sa benissimo che chi viene quassù un calcio al mondo non lo darà mai, se non per un fine settimana, per una pedalata o per una passeggiata lungo un sentiero che sale per oltre un’ora e mezza dopo che l’asfalto è finito; per gustare quassù  i suoi formaggi e un bicchiere di vino rosso e, più a valle, per mangiare portate ben più abbondanti e digerire distesi su un prato. E’ questa la nuova frontiera delle Regole del Comelico. Dopo avere per secoli garantito la sopravvivenza delle comunità di alta montagna secondo il principio della gestione comune dei pascoli e dei boschi da parte delle famiglie regoliere, seguendo un’equa redistribuzione dei frutti della terra e del lavoro e con una cura attenta del territorio e dei servizi comuni, oggi le Regole hanno capito che la gelosa tutela ambientale delle loro valli costituisce quasi un marchio di fabbrica, un brand da spendere su un mercato turistico che sta diventando sempre più tribale, selettivo ed esigente. Quella frase sulla fonte allora più che un invito è uno slogan per noi consumatori di sentieri che alla fine della giornata torniamo nelle città con quel buon sapore di formaggio ancora in bocca, con una scorta di panorami incontaminati, con le gambe indolenzite e la pelle bruciata ma il corpo vitale. Convinti di avere compiuto un esercizio di libertà. E quando quaggiù ritroviamo di nuovo Berlusconi e ben altre regole, allora viene davvero voglia di dare un calcio al mondo. Ma non è possibile e credo che Giuliano Casanova Borca non ci vorrebbe neanche lassù. E allora: Sane, Giuliano! 

L’escursione 
Percorso. Da Plenta (mt. 1332) – Piè della Costa (mt. 1346) – Malga Chivion (mt. 1745) – Malga Antola di Sopra (mt. 1872) – Casera Chiastelin (mt. 1968) – Bivio 128 (mt. 2006) – Casera de le Drotele (mt. 1812) – Pra del Belf (mt. 1365) – Da Plenta (mt. 1332). Durata: ore 7h15’ – dalle 9.00 alle 16.15 (con soste). Tempo: soleggiato. Cartografia: Carta Tabacco 1:25.000 Sappada-S.Stefano-Forni Avoltri 01. Sentieri: 170 “Strada delle Malghe”,  403 “Traversata Carnica”, 128. Note: percorso molto gradito dalle MTB. Avvistati uno scoiattolo lungo Val D’Antola e marmotte sotto Colle Carnia. Punti appoggio e vitto: Malga Antola tel. 0435.460502 cell.348 3542460

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