mercoledì 23 gennaio 2013

Pensare con i piedi/ Franco Cassano

Giornata internazionale della lentezza: un'immagine
"Passeggiare è evadere dalla corsa feroce, da quell'assedio che chiude le porte da cui potrebbe entrare la vita, da quelle giornate murate che fanno del telefono cellulare un cellulare di polizia. Passeggiare è mettere la punteggiatura ai giorni, andare a capo, voltare pagina, creare intervalli, parentesi o punti interrogativi. Passeggiare vuol dire infiltrare un po' di vacanza in ogni giornata, lasciare aperta una fessura nel quotidiano, sapendo che la sorpresa può entrare anche dalle porte strette. [...] Passeggiare è un'arte povera, un far niente pieno di cose, il piacere di scrivere una pagina bianca, una risacca dolce della nostra vita minima. Passeggiare vuol dire partire per arrivare, ma senza impegno, perchè ci si può fermare prima, cambiare percorso, inseguire un'altra idea, prendere una strada secondaria, fare una digressione.
Passeggiare è abbandonare la linea retta, improvvisare il percorso, decidere di volta in volta la rotta, girare a vuoto nella penombra, non avere paura di ascoltarsi. Passeggiare è accarezzare un palazzo o una strada che ti sono cari, dove non passi per caso, ma perchè vorresti incontrare qualcuno. Passeggiare è talvolta un perdersi breve, in un piccolo spazio, una microfisica dell'avventura, da cui si torna con una storia da raccontare. Passeggiare è ritornare a sè stessi e a quella parte di noi che è la premessa di tutto, staccare la spina a chi ogni giorno vende il presente in offerta speciale. Passeggiare è il desiderio del ragazzo e dell'anziano, un'arte che l'adulto ha rimosso e sostituito con l'agonismo del jogging e della fitness. Passeggiare non serve a tenersi in forma ma a dare forma alla vita, a farle capire le proporzioni, è la modesta preghiera degli arti inferiori."
Franco Cassano, Modernizzare stanca. Perdere tempo, guadagnare tempo

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